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Manifestazione di solidarietà e preghiera
contro la legalizzazione della prostituzione

Roma, 22 dicembre 2007, ore 20:30
 

Perché le vogliono schiave?Sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sul problema della regolamentazione e della legalizzazione della prostituzione, questo è lo scopo della manifestazione organizzata dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, che si terrà sabato 22 dicembre a Roma.

Al corteo di preghiera e di solidarietà, che partirà alle ore 20.30 da piazza Dell’Esquilino fino a raggiungere piazza Venezia, aderiranno molti politici e numerosi movimenti cattolici. Infatti, insieme al Rinnovamento nello Spirito Santo, che ha subito aderito all’iniziativa, ci saranno, tra gli altri: il Cammino Neocatecumenale, il Movimento dei Focolari, il Forum Nazionale delle Famiglie, il Movimento Tra Noi ed i Papa Boys.

Sottolineando l’importanza dell’evento, in questi giorni che celebrano l’inizio della vera vita di tutti gli uomini con l’Incarnazione del Salvatore Gesù, il presidente Salvatore Martinez, ha commentato così l’adesione del RnS alla fiaccolata:

“Tale evento è innanzitutto una celebrazione della sacralità della vita umana sempre inviolabile e da difendere comunque in una società che voglia dirsi civile e culturalmente evoluta. Noi cristiani ci uniamo perché, come diceva sempre don Oreste Benzi, ‘non possiamo tacere’ dinanzi a coloro che mortificano l’essere persona con varie forme di violenza. Siamo di fronte ad una cultura che è sempre più contro l’assunto dell’Incarnazione. Questo risulta evidente dalle troppe problematiche aperte sul fronte dell’aborto, della pedofilia, delle droghe, dei traffici umani, dell’eutanasia e di tutte quelle forme di male che distorcono la natura della persona. In un tempo in cui il relativismo e l’edonismo fanno pensare solo al consumo del benessere senza alcuna prospettiva di trascendenza, il mercificio della carne umana viene ancora consentito. E’ contro questa forte contraddizione che dobbiamo unirci per restituire alle nuove generazioni parte dei valori che sono stati loro tolti. La mia presenza al corteo e quella del Movimento è anche un segno di profonda amicizia per don Oreste Benzi con il quale mi sono impegnato per sostenere la sua lotta che tutti noi condividiamo pienamente”.

Grazie, infatti, a don Oreste Benzi, dal 1991 ad oggi, le ragazze aiutate a riavere una vita normale sono state più di 6.000. Ma la strada da percorrere è lunga: sono ancora oltre 100.000 le donne schiave di questa piaga sociale.

“Il grido di don Oreste Benzi – dichiara in una nota l’Associazione – si aggiunge dal cielo al nostro profondo convincimento: siamo fermamente contrari ai quartieri a luci rosse, alle cooperative di prostitute, alle locazioni di immobili, all'affitto di camere d'albergo dove si possa esercitare la prostituzione e a qualsiasi forma di mercificio della persona. La prostituzione e il male che l'accompagna sono una minaccia per la donna, la famiglia e la società e sono all’origine di tante forme di violenza. In questo momento dell'anno in cui si celebra il valore della famiglia e la sacralità della vita, mentre il nostro orgoglio nazionale, esulta per la grande conquista per la moratoria all’ONU sulla pena di morte, ci sembra assurdo e vergognoso che si lascino nella schiavitù delle strade migliaia di donne vittime di chi le sfrutta in ogni modo. Nel ricordo e nel nome di don Oreste Benzi che fino alla fine si è battuto per la liberazione da ogni forma di schiavitù chiediamo a tutti di unirsi al corteo affinché questa manifestazione possa acquisire quella forza necessaria per contrastare leggi inique e far riflettere chi ci governa”.


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