TRACCIA DI
RIFLESSIONE PREPARATORIA
sul tema della Conferenza:
« Gesù tutto sostiene con la potenza della sua parola» (Eb 1,3a)
TESTI PER RIFLETTERE E DISCERNERE
(da impiegare nel corso di un incontro
di verifica comunitario,
promosso dal Pastorale di Servizio del
Gruppo o Comunità,
con il coinvolgimento di tutti i
fratelli, in special modo degli effusionati).
Dalla Sacra Scrittura:
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«Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato l’insegnamento di
Gesù, dissero: “Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?”. Gesù
disse loro: “È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a
nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. Ma vi sono
alcuni tra voi che non credono”. Da allora molti dei suoi discepoli
si tirarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù
ai Dodici: “Forse anche voi volete andarvene?”. Gli rispose Simon
Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; e
noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”»
(Gv 6, 60.63-64.66-69).
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«Ora, come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E
come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno
sentirne parlare senza uno che lo annunzi? E come lo annunzieranno,
senza essere prima inviati? Come sta scritto: Quanto son belli i
piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene!»
(Rm 10, 14-15).
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«La mia parola e il mio messaggio
non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla
manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra
fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di
Dio» (1 Cor 2, 4-5).
Dalla Tradizione della Chiesa
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«Altri, non volendo tenere in alcun
conto il dono dello Spirito, non ammettono quell’aspetto presentato
dal Vangelo di Giovanni, nel quale il Signore promise che avrebbe
mandato il Paraclito; ma respingono nello stesso tempo sia il
Vangelo che lo Spirito profetico. Miserabili, davvero! che
allontanano il dono della profezia dalla Chiesa. Dobbiamo concludere
che questi uomini non possono riconoscere nemmeno l’apostolo Paolo,
perché nella sua lettera ai Corinzi parla espressamente dei doni
profetici e riconosce che uomini e donne profetizzano nella Chiesa.
Peccando, quindi, in tutti questi particolari contro lo Spirito di
Dio, essi cadono nel peccato irremissibile»
(S. Ireneo di Lione, in “Adversus
Haereses, III, 11, 9).
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«In ogni Comunità perfetta il
Signore non farà mancare dei profeti. I profeti insegnano le cose
che conducono alla salvezza, ammoniscono gli indocili e gli
sregolati, e dirigono con abilità verso tutto ciò che fa parte delle
cose necessarie perché si riceva utilità. Bisogna quindi apprezzarli
e tenerli in sommo onore”
(S. Cirillo d’Alessandria, in
“Patrologia Latina”, 70, 100).
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«Istruire qualcuno per condurlo
alla fede è il compito di ogni predicatore e anche di ogni credente»
(S. Tommaso,
in “Summa Theologiae”, III, 71, 4).
Dal Magistero della Chiesa
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«Il popolo santo di Dio partecipa
pure dell’ufficio profetico di Cristo col diffondere dovunque la
viva testimonianza di Lui, soprattutto per mezzo di una vita di fede
e di carità, e con l’offrire a Dio un sacrificio di lode, cioè
frutto di labbra che acclamano al suo nome… Cristo adempie alla sua
funzione profetica non solo per mezzo della Gerarchia, ma anche per
mezzo dei laici, che perciò costituisce suoi testimoni e forma nel
senso della fede e nella grazia della Parola, perché la forza del
Vangelo risplenda nella vita quotidiana, familiare e sociale» »
(Concilio Vaticano II,
in “Costituzione Dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium”, nn.
12.35).
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«L'ignoranza delle Scritture è
ignoranza di Cristo. Si ricordi però che la lettura della Sacra
Scrittura deve essere accompagnata dalla preghiera, affinché si
stabilisca il dialogo tra Dio e l'uomo; poiché quando preghiamo,
parliamo con lui; lui ascoltiamo, quando leggiamo gli oracoli
divini” (Concilio
Vaticano II, in “Costituzione Dogmatica sulla Divina Rivelazione
Dei Verbum”, n. 25).
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«Lo sforzo di evangelizzazione
trarrà un grande profitto se i catechisti dispongono di testi
appropriati, aggiornati con saggezza e competenza. I metodi dovranno
essere adattati all’età, alla cultura, alla capacità delle persone,
nella costante ricerca di fissare nella memoria, nella intelligenza
e nel cuore le verità essenziali che dovranno impregnare la vita
intera» (Papa Paolo VI,
in “Esortazione Apostolica sull’Evangelizzazione Evangelii
Nuntiandi”, n. 44).
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«In quest’Anno Paolino, facendo
nostre le parole dell'Apostolo: “Guai a me se non predicassi il
Vangelo” (1 Cor 9, 16), auspico di cuore che in ogni comunità si
avverta con più salda convinzione quest’anelito di Paolo come
vocazione al servizio del Vangelo per il mondo. Tanta gente è alla
ricerca, talora persino senza rendersene conto, dell’incontro con
Cristo e con il suo Vangelo; tanti hanno bisogno di ritrovare in Lui
il senso della loro vita. Dare chiara e condivisa testimonianza di
una vita secondo la Parola di Dio, attestata da Gesù, diventa
pertanto indispensabile criterio di verifica della missione della
Chiesa. Cari fratelli e sorelle, preghiamo perché dal rinnovato
ascolto della Parola di Dio, sotto l'azione dello Spirito Santo,
possa sgorgare un autentico rinnovamento nella Chiesa universale, ed
in ogni comunità cristiana»
(Papa Benedetto XVI, in “Omelia per la
conclusione del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio”, 26 ottobre
2008).
Spunti per la
riflessione
A livello personale:
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L’incontro con la Parola di Dio è
soltanto occasione di consolazione oppure mi spinge a conversione,
rivelandomi il mio peccato? Mi illumina, perché io viva nella
verità? (cf 2 Sam 12, 7b); (cf Gv 8, 32).
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Sono consapevole dell’importanza
dell’esperienza dell’effusione dello Spirito e dell’obbedienza per
fede che l’accoglienza della Parola di Dio comporta nel cammino di
vita nuova proprio del RnS? (cf At 4, 32)
-
L’accoglienza della Parola di Dio mi
coinvolge in tutta la mia dimensione esistenziale, come testimone
delle verità cristiane e fedele discepolo di Gesù? (1 Cor 9, 16).
A livello comunitario:
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Avvertiamo
che la Parola di Dio risveglia e alimenta l’azione carismatica dello
Spirito nell’esperienza dell’esercizio dei carismi (cf Col 3,
16)? Se sì, in quali espressioni proprie del Gruppo o Comunità?
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La Parola di Dio rende profetica la
lode, il canto, l’intercessione nel corso dell’incontro di preghiera
comunitaria?
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Accogliamo con fede la profezia
assembleare, così da sentire «ardere i nostri cuori» (cf
Lc 24, 32; At 2, 37), e «adorare Dio» (cf 1 Cor 14,
24)?
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L’evangelizzazione e la catechesi
scaturiscono da un ascolto in preghiera della Parola di Dio, oppure
sono fondate su metodologie acquisite, che non comunicano forza
profetica e personale adesione di vita alla Parola annunciata (cf
Gv 4, 42b)?
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Siamo consapevoli che i nostri Gruppi
e Comunità sono intimamente innestati in quella azione “profetica”
del Popolo di Dio che vede impegnata tutta la Chiesa nella
proclamazione della Parola di Dio (cf 1 Pt 2,5-6)?
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I nostri Gruppi e Comunità sono “segno
profetico” dell’azione potente dello Spirito Santo, così che
l’ordinaria accoglienza della Parola di Dio si tramuti in impegno ad
evangelizzare nella parrocchia, in Diocesi, negli ambienti, nella
vita pubblica delle nostre città (cf 1 Ts 1, 6-8)?
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