«A
ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per
l’utilità comune» (1 Cor 12, 7).
Il
tema che abbiamo scelto per la prossima
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trova
in S. Isidoro di Siviglia (†636) un commento che ci piace qui
ricordare: “Questo avviene affinché
venga favorita l’umiltà e ogni membro del corpo svolga
il suo compito ammirando i doni dell’altro. In tal modo tutti i
doni diventano comuni e le membra sono l’uno necessario per
l’altro”.
È un
invito a riscoprire quella “santa ammirazione” che procede dallo
Spirito e che ci fa godere della bellezza e della ricchezza che è
in ogni membro del Rinnovamento. Ogni fratello è prezioso agli
occhi di Dio ed è reso utile dallo Spirito al maggior bene di
tutto il corpo.
S.
Giovanni Crisostomo (†407), il più grande commentatore di S.
Paolo, dinanzi a questa verità così si esprime:
“Da questo proviene una consolazione non
piccola! Sebbene i carismi siano differenti, tuttavia la
dimostrazione è una: infatti, sia che tu abbia molto, sia che tu
abbia poco, è ugualmente manifesto
che tu abbia lo Spirito”.
È
certo, allora, che in coloro che hanno fatto della loro vita
un «tempio dello Spirito Santo» (cf
1 Cor 6, 19), è viva e operante la presenza del
Signore.
Quanta responsabilità dinanzi a queste evidenze! Quanto impegno è
richiesto a ogni responsabile e animatore per non mortificare il
progetto di Dio! Quanta perseveranza per ribadire l’attualità
della dottrina dei carismi in un tempo che si riscopre sempre più
bisognoso di vita nuova in Cristo e di collaboratori dello
Spirito!
Anche
il Pontefice Benedetto XVI ha
raccomandato in modo esplicito il
“profilo carismatico” della Chiesa a fianco a
quello istituzionale, ribadendo quanto da lui stesso espresso, nel
1998, a sostegno di Giovanni Paolo II che, in occasione della
“Pentecoste con i Movimenti”
per la prima volta parlava della
“coessenzialità” di carisma e istituzione nella Chiesa.
Così,
infatti, si è espresso Papa Ratzinger
in occasione della LIV Assemblea Generale della Conferenza
Episcopale Italiana, il 30 maggio u.s., incontrando per la prima
volta i Vescovi d’Italia:
“È molto importante che si rafforzi la
comunione tra le strutture parrocchiali e le varie realtà
«carismatiche» sorte negli ultimi decenni e largamente presenti in
Italia, affinché la missione possa raggiungere tutti gli ambienti
di vita”.
Sostenuti dall’incoraggiamento del Santo Padre, con la
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desideriamo riaffermare il profilo
carismatico del Rinnovamento,
la sua specificità, la sua carica profetica in ogni ambito
ecclesiale e sociale.
Anno
dopo anno siamo interpellati dallo Spirito perché non venga meno
la nostra fedeltà all’opera che da oltre trent’anni Egli ci ha
affidato, né si attenui quel dinamismo testimoniale che al
Rinnovamento sempre più si richiede in svariati campi. Dinanzi
alla scristianizzazione imperante è in gioco la missione
evangelizzatrice della Chiesa: non possiamo ritardare l’annunzio della
vita nuova in Cristo operata dallo Spirito Santo (cf Rm 8,
1-17; Ef 4, 17-31). È questa la nostra missione!
Il
risultato della vicenda referendaria sul tema della vita, in fondo
ha fatto emergere un dato
“pastorale” di grande rilevanza: se ci si affida allo
Spirito Santo, senza sociologismi di sorta; se si procede uniti,
senza anteporre individualismi ecclesiali; se si trae forza dalla
Parola e questa interpretata dal Magistero, senza paure o
riduzioni di senso, allora è possibile vedere il
risveglio dei doni di Dio,
l’emergere di tanti “nuovi testimoni”, la difesa della
verità cristiana sull’uomo finanche da parte dei non credenti.
Viviamo un tempo favorevole, proprio perché i tempi sono
difficili: la storia ci insegna che più ardua è la difesa della
fede cristiana, più marcata è l’assistenza dello Spirito che
elargisce nuovi impulsi carismatici
per la diffusione del Vangelo.
Con
questa certezza, rinnovati dal dono di un’estate ricca di frutti
spirituali, corroborati dall’esperienza straordinaria della GMG
Essen-Colonia 2005 e del Convegno Internazionale di Lucca sui
Testimoni dello Spirito nel Novecento, salutiamo con viva speranza
la
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Sarà una preziosa
occasione per invocare nuovi doni dall’Alto, per verificare
umilmente il nostro servizio carismatico, per abbracciare più
responsabilmente il cammino futuro che attende tutto il
Rinnovamento.
“Quindi
anche voi, poiché desiderate i doni dello Spirito, cercate di
averne in abbondanza” (1 Cor 14, 12).
Che questo desiderio
si faccia preghiera e ci faccia gridare, a una sola voce:
“Amen, Alleluja!”.
Per il CNS
Salvatore Martinez
Coordinatore
Nazionale
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